Donne d'Europa. 
											
		
			  
			  
			
									
		
	
		
								
		
			L'ATTUALITA' DEI VALORI FEMMINILI NELLA VITA DELLA SOCIETA' EUROPEA.
			
								
			13.	Tra i valori fondamentali collegati alla vita concreta della donna, vi è ciò
			che è stato chiamato la sua «capacità dell'altro»....
			
			Questa intuizione è collegata alla sua capacità fisica di dare la vita. Vissuta o
			potenziale, tale capacità è una realtà che struttura la personalità femminile
			in profondità. Le consente di acquisire molto presto maturità, senso della
			gravità della vita e delle responsabilità che essa implica. Sviluppa in lei il
			senso ed il rispetto del concreto, che si oppone ad astrazioni spesso letali
			per l'esistenza degli individui e della società. È essa, infine, che, anche
			nelle situazioni più disperate - e la storia passata e presente ne è testimone
			- possiede una capacità unica di resistere nelle avversità, di rendere la vita
			ancora possibile pur in situazioni estreme, di conservare un senso tenace del
			futuro e, da ultimo, di ricordare con le lacrime il prezzo di ogni vita umana....
			In tale prospettiva si comprende il ruolo insostituibile della donna in tutti gli
			aspetti della vita familiare e sociale che coinvolgono le relazioni umane e la
			cura dell'altro. Qui si manifesta con chiarezza ciò che Giovanni Paolo II ha
			chiamato il genio della donna. Questo implica prima di tutto che le
			donne siano presenti attivamente e anche con fermezza nella famiglia, «società
			primordiale e, in un certo senso, "sovrana"», perché è qui, innanzitutto, che
			si plasma il volto di un popolo, è qui che i suoi membri acquisiscono gli
			insegnamenti fondamentali. Essi imparano ad amare in quanto sono amati
			gratuitamente, imparano il rispetto di ogni altra persona in quanto sono
			rispettati, imparano a conoscere il volto di Dio in quanto ne ricevono la prima
			rivelazione da un padre e da una madre pieni di attenzione. Ogni volta che
			vengono a mancare queste esperienze fondanti, è l'insieme della società che
			soffre violenza e diventa, a sua volta, generatrice di molteplici violenze.
			Questo implica inoltre che le donne siano presenti nel mondo del lavoro e dell'organizzazione
			sociale e che abbiano accesso a posti di responsabilità che offrano loro la
			possibilità di ispirare le politiche delle nazioni e di promuovere soluzioni
			innovative ai problemi economici e sociali. 
			Al riguardo, non si può tuttavia dimenticare che l'intreccio delle due attività -
			la famiglia e il lavoro - assume, nel caso della donna, caratteristiche diverse
			da quelle dell'uomo. Si pone pertanto il problema di armonizzare la
			legislazione e l'organizzazione del lavoro con le esigenze della missione della
			donna all'interno della famiglia. Il problema non è solo giuridico, economico
			ed organizzativo; è innanzitutto un problema di mentalità, di cultura e di
			rispetto. Si richiede, infatti, una giusta valorizzazione del lavoro svolto
			dalla donna nella famiglia. In tal modo le donne che liberamente lo desiderano
			potranno dedicare la totalità del loro tempo al lavoro domestico, senza essere
			socialmente stigmatizzate ed economicamente penalizzate, mentre quelle che
			desiderano svolgere anche altri lavori potranno farlo con orari adeguati, senza
			essere messe di fronte all'alternativa di mortificare la loro vita familiare
			oppure di subire una situazione abituale di stress che non favorisce né
			l'equilibrio personale né l'armonia familiare. Come ha scritto Giovanni Paolo
			II, «tornerà ad onore della società rendere possibile alla madre - senza
			ostacolarne la libertà, senza discriminazione psicologica o pratica, senza
			penalizzazione nei confronti delle sue compagne - di dedicarsi alla cura e
			all'educazione dei figli secondo i bisogni differenziati della loro età».
			
			14. È opportuno comunque ricordare che i valori femminili, ora richiamati, sono
			innanzitutto valori umani: la condizione umana, dell'uomo e della donna, creati
			ad immagine di Dio, è una e indivisibile. È solo perché le donne sono più
			immediatamente in sintonia con questi valori che esse possono esserne il
			richiamo ed il segno privilegiato. Ma, in ultima analisi, ogni essere umano,
			uomo e donna, è destinato ad essere «per l'altro». In tale prospettiva ciò che
			si chiama «femminilità» è più di un semplice attributo del sesso femminile. La
			parola designa infatti la capacità fondamentalmente umana di vivere per l'altro
			e grazie all'altro.
			
			Pertanto la promozione della donna all'interno della società deve essere compresa e
			voluta come una umanizzazione realizzata attraverso quei valori riscoperti
			grazie alle donne. Ogni prospettiva che intende proporsi come una lotta dei
			sessi è solamente un'illusione ed un pericolo: finirebbe in situazioni di
			segregazione e di competizione tra uomini e donne e promuoverebbe un solipsismo
			che si alimenta ad una falsa concezione della libertà.
			
			Senza pregiudizio circa gli sforzi per promuovere i diritti ai quali le donne possono
			aspirare nella società e nella famiglia, queste osservazioni vogliono invece
			correggere la prospettiva che considera gli uomini come nemici da vincere. La
			relazione uomo-donna non può pretendere di trovare la sua condizione giusta in
			una specie di contrapposizione, diffidente e difensiva. Occorre che tale relazione
			sia vissuta nella pace e nella felicità dell'amore condiviso.
			
			Ad un livello più concreto, le politiche sociali - educative, familiari,
			lavorative, di accesso ai servizi, di partecipazione civica - se, da una parte,
			devono combattere ogni ingiusta discriminazione sessuale, dall'altra, devono
			sapere ascoltare le aspirazioni e individuare i bisogni di ognuno. La difesa e
			la promozione dell'uguale dignità e dei comuni valori personali devono essere
			armonizzate con l'attento riconoscimento della differenza e della reciprocità
			laddove ciò è richiesto dalla realizzazione della propria umanità maschile o
			femminile.
									
			
            Dalla "Lettera ai Vescovi della Chiesa cattolica sulla collaborazione 
            dell'uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo." della Congregazione per la Dottrina della Fede del 31-07-04
		
		
		
								
	
			
				
		
			Con il contributo
				Direzione Centrale per le Relazioni Internazionali e per le Autonomie locali della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
				
				Fondazione CRUP di Udine
				
				CISL di Udine
		
								
		
			Con il patrocinio
				Regione Friuli Venezia Giulia
				
				Università degli Studi di Udine
				
				Provincia di Udine
				
				Comune di Udine
				
				Ufficio Scolastico Regionale Friuli Venezia Giulia - Direzione generale
				
				Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Udine
		
		
			Partecipano
				Commissione pari opportunità della Regione Friuli Venezia Giiulia
				
				Commissione pari opportunità della Provincia di Udine
				
				Commissione pari opportunità del Comune di Udine
				
				Commissione pari opportunità dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Udine
				
				Soroptimist International di Udine
				
				Associazione mediatori di comunità Onlus
				
				Club Unesco di Udine
										
		
								
		
			Sala Paolino d'Aquileia - via Treppo, 7 - Udine dalle 10.00 alle 13.00 - 17.12.2005
		
    	
			Introduce
			
			Daniela Vidoni, responsabile regionale CISS
		
		
			Una filosofa europea, Simone Weil: azione e contemplazione.
			
			Giulia Paola Di Nicola, docente di sociologia della famiglia all'Università di Chieti
			
			Attilio Danese, docente di politica sociale all'Università di Chieti
		
    	
			Interventi
			
			conduce Renato Pilutti, esperto in problemi del lavoro ed etica sociale	
		
		
			Le donne nell'Università e nel mondo della ricerca: quali pari opportunità?
			
			Maria Amalia d'Aronco, prorettore dell'Università di Udine e past-president del Soroptimist International di Udine
								 
		
								
		
			Donne e politica.
			
			Cecilia Schiff, sindaco di Porpetto
								 
		
								
		
			I progetti del Comune di Udine per le pari opportunità.
			
			Cinzia Del Torre, presidente della commissione delle pari opportunità del Comune di Udine
								 
		
								
								
		
			Donne e solidarietà.
			
			Annarita De Nardo, dirigente del Centro d'ascolto CARITAS dell'Arcidiocesi di Udine
								 
		
	
								
		
			Donne nella professione medica.
			
			Silvana Cremaschi, coordinatrice della commissione delle pari opportunità dell'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Udine
								 
		
		
			Le donne nel mondo del lavoro: esistono le pari opportunità?
			
			Cristina Fanciullacci, responsabile del coordinamento donne della CISL di Udine
								 
		
								
		
			I progetti della Provincia di Udine per le pari opportunità.
			
			Michela Gasparutti, referente alle pari opportunità della Provincia di Udine
								 
		
		
			Una testimonianza d'integrazione.
			
			Faten Chabarek, imprenditrice siriana
								 
		
		
			I progetti della Regione Friuli Venezia Giulia per le pari opportunità.
			
			Edgarda Fiorini, membro della commissione delle pari opportunità della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente delle Donne Impresa Confartigianato della Provincia di Udine
								 
		
								
		
			Ruolo delle donne nel processo migratorio.
			
			Irma Guzman, mediatrice culturale
								 
		
								
								
		
			Le donne a difesa della vita.
			
			Renata Capria, presidente del Club Unesco di Udine
								 
		
    	
			Al termine ci sarà un momento conviviale e lo scambio degli auguri per il S. Natale